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Incontri Incontro Santamaria

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Ultime notizie:

30_09_2022 --- Si è spento oggi il dott. Eugenio Bonfiglio. E’ stato Presidente dell’Empedoclina negli anni Cinquanta. Vicini al dolore della famiglia. Riposi in pace. --- --- Ricordi, pensieri e una passione da tramandare ----

Commenti Altro

   La scomparsa di Angelo Lo Scalzo

Mi è arrivata questa mail, che con grande dispiacere e tristezza tocca a me comunicare e rendere a conoscenza a tutti quelli che lo hanno conosciuto. E’ venuto a mancare Angelo Lo Scalzo.
venerdì 15/01/2021 22:41
So che avrebbe voluto essere ricordato agli amici della Squadra che amava. Angelo Lo Scalzo, un grande Amico, un grandissimo Uomo ci ha lasciati questa sera. Ve lo dico col dolore immenso di chi ben sa che la nostra pur generosa Sicilia raramente ci dona Uomini tanto forti e liberi come lo era Lui. Giovanni Aliquò
L’ho conosciuto una giornata, perché mi aveva incaricato di organizzare un suo ritorno a Porto Empedocle con la volontà e il desiderio di incontrare e riabbracciare gli amici dell’US Empedoclina e in particolare di don Pepè Sciangula. Uomo di grande personalità e semplicità è diventato subito un amico, purtroppo ci scrivevamo di rado, ma non mancava mai di anticiparmi nelle ricorrenze nell’inviarmi gli auguri per primo, scegliendo sempre frasi e modi particolari. Non avrei mai voluto dare una notizia così triste, ma è toccato a me comunicare, che è venuto a mancare inaspettatamente Angelo Lo Scalzo. Ricordo, quello che poi per me e pochi amici è diventato un evento particolare, quando mi aveva proposto con la sua solita discrezione, se potevo organizzare quell’incontro a Porto Empedocle, nella volontà e il desiderio di rivedere gli amici dell’US Empedoclina e i luoghi della sua gioventù. E’ rimasto purtroppo il ricordo di una giornata particolare, che non potrà mai più avere un seguito. Così ho risposto al Sig. Aliquò:
Sig. Aliquò, il suo è stato un pensiero molto gentile e particolare anche se purtroppo inaspettato, le sono riconoscente. Diversi ex compagni di squadra e conoscenti di Angelo mi hanno scritto cercando di capire le cause della scomparsa, qualcuno mi chiede se è possibile avere un indirizzo civico dove poter inviare telegrammi di cordoglio alla famiglia. Grazie ancora per quello che ha fatto nei nostri confronti sig. Aliquò, anche a nome di tutti quelli che quando penseranno a un sincero amico, ricorderanno Angelo Lo Scalzo.

   Il calcio empedoclino piange la morte di Pasquale Forte

Che tristezza apprendere da facebook le notizie che ci toccano da vicino. In questo periodo, siamo un po’ tutti distaccati dalla realtà, come se vivessimo in un mondo parallelo, irreale.
Un’altra bandiera della vecchia Empedoclina ci ha lasciati. Pasquale Forte è morto. Ne apprendo oggi (10 maggio) da un necrologio scritto dal nipote Daniele Rosapinta, sfogliando face book e attratto da una foto estratta dall’album fotografico delle memorie care. Tutte le parole che adesso si possono scrivere diventerebbero inutili; posso solo dire che resteranno i ricordi del tempo passato. Condoglianze alla famiglia.
(Porto Empedocle 10 maggio 2020)

   Lello Sciangula 26 ottobre 2019

Buongiorno Francesco, stamattina casualmente sono venuto a conoscenza del tuo articolo sul tuo sito dell'Empedoclina in merito alla scomparsa di mio padre avvenuta il 25 luglio scorso. Ti ringrazio moltissimo a nome mio e della mia famiglia per le belle e toccanti parole che hai avuto per mio padre che ci hanno commosso. Voglio altresì ringraziare, tramite te, tutti gli sportivi empedoclini che ci sono stati vicini in quel momento doloroso; ma anche quando lui era ancora in vita tantissime persone mi davano i saluti per lui e quando glieli riportavo il suo volto si illuminava perché era contento che i suoi ragazzi (così li chiamava) si ricordavano ancora di lui. Mio papà ha dato tanto al calcio empedoclino a cominciare dalla Libertas e poi l'Empedoclina dedicando, con passione e anche sacrifici, tanto del suo tempo ad allenare e, cosa a cui lui teneva tanto, ad educare i suoi ragazzi a comportamenti corretti dentro e fuori dal campo. Ebbene quello che lui ha seminato si è tradotto con la crescita di tanti brillanti calciatori e soprattutto tanti bravi uomini. Per questo,ed anche per altri motivi, la gente gli è stata riconoscente e gli ha manifestato fino alla fine, e continua a farlo anche dopo la sua morte, sincere espressionidi di stima e affetto. Sicuramente dove si trova adesso ha ritrovato tanti sportivi partiti prima di lui con i quali potrà disquisire di calcio: Ernesto Lo Presti, i presidenti Burgio, Gucciardo, Nuara, Eballi, Traina, Speranza e i calciatori Tararà, i fratelli Forte, Santamaria, Gangi, Remigi e tanti altri che sarebbe troppo lungo ricordare e per i quali mi scuso di non avere citato. Grazie ancora a te e a tutti e vi invio un abbraccio affettuoso anche a nome di Don Pepè che vi voleva tanto bene. Lello Sciangula

   La scomparsa di Don Pepè Sciangula

Don Pepè ci sta aspettando. Appena attraversato il breve tragitto dal cancello esterno alla porta d’ingresso ci aspettano la moglie e il figlio Lello che fanno gli onori di casa. Quando don Pepè ci raggiunge nel salone, riconosce subito Angelo Lo Scalzo. I due si lasciano andare in un commosso e lungo abbraccio. L’emozione prende un po’ tutti i presenti e don Pepè abbraccia me e Totò Sanfilippo che ha ritenuto opportuno essere presente in questo incontro.
Era il 21 agosto del 2017 e Lo Scalzo ex giocatore, che mancava da Porto Empedocle da cinquanta anni, esprime il desiderio di rivedere il suo “paterno” allenatore. E’ il pensiero più personale che oggi 25 luglio 2019 mi piace ricordare per la scomparsa del Sig. Sciangula.
Nel 1997 quando iniziai a scrivere il libro sulla storia dell’Empedoclina, grande aiuto mi concesse il sig. Sciangula e oggi continuo a ringraziarlo, nel ricordo delle ore trascorse dentro la sua macchina nei pressi della chiesa del Piano Lanterna. Non voleva andare da nessuna parte, come per non essere disturbato nel rivivere i ricordi; preferiva la sua auto. Raccontava storie, fatti, uomini e umanità, da esempio per quell’uomo di fede che era nella sua umiltà e semplicità. Ho riportato fedelmente nel libro i suoi aneddoti e le formazioni, dettate ruolo per ruolo, meravigliandomi sempre della sua memoria e della sua lucidità mentale.
Era l’anima del settore giovanile. Per merito suo tantissimi giovani calciatori hanno calcato i palcoscenici delle categorie professionisti e molti ricordano e ricorderanno “Don Pepè” con rispetto. Non tutti però hanno conosciuto la sua competenza, la professionalità e l’umanità di quell’uomo innamorato da sempre dell’Empedoclina. Negli anni ha avuto la capacità di fare bene in tutti i settori della società a lui affidati. Presidente, dirigente, allenatore e selezionatore, ha saputo dare quello che del suo carattere lo contraddistingueva: la serietà.
E adesso mi piace ricordarlo così quell’ultimo incontro del 21 agosto di due anni fa:
Quando ci alziamo per i saluti, ancora un filo di malinconia ci unisce e poi che tenerezza la figura di don Pepè Sciangula che saluta a braccia levate davanti all’uscio di casa. (FL)

   Andrea Camilleri morto oggi a 93 anni. Amava la Nazionale e la Ferrari, narrava di essere scappato dalla guerra in bicicletta. Il papà fu presidente della squadra di Porto Empedocle

17 luglio - 9:04 – Milano (La Gazzetta dello Sport)

Da bambino odiava lo sport, ma alla fine ha imparato ad amarlo e lui stesso, in qualche modo, si poteva definire un atleta. “Io scrivo tutti i giorni, come un pianista si esercita a suonare sulla tastiera, come un atleta si allena tutti i giorni in palestra”, aveva raccontato Andrea Camilleri nel 2010 in una lunga intervista a Massimo Arcidiacono sulla Gazzetta dello Sport. Adesso che lo scrittore siciliano non c’è più (è morto a 93 anni, un mese fa era stato ricoverato in ospedale per un arresto cardiaco), quelle parole ci restano come una sorta di testamento. (..)
IL CALCIO E L’EMPEDOCLINA
“Lo sport fa ampia parte della società italiana, questo è sicuro - raccontò -. Non è che io lo disprezzi, anzi. Il fatto è che lo praticai in gioventù, al tempo del fascismo. Era obbligatorio e questo non lo accettai: fui l’unico studente italiano, penso, rimandato a ottobre in educazione fisica nel ‘42. Poi mi capitò una, non so se definirla disgrazia o altro. E cioè: mio padre divenne presidente dell’Empedoclina, una squadretta da quattro soldi. Io ero figlio unico. Ricordo queste angoscianti domeniche sera, nelle quali mio padre non tornava a casa dopo la partita. Erano partite che finivano sempre a botte, si svolgevano tra paesi vicini. Non sapevamo, con mamma, se papà era stato arrestato, fosse all’ ospedale... Credo che quelle domeniche mi abbiano allontanato dal calcio e abbiano un po’ condizionato la mia esistenza”.

   L'Empedoclina raggiunge la Promozione

P. Empedocle, 12 Maggio 2019

L'Empedoclina battendo per 2-0 la Leonfortese con gioia e nel ricordo di Marco Ferrera, raggiunge la Promozione. Era quasi un atto dovuto, una promessa da mantenere. Da oltre il muro di cinta diroccato i tifosi, arrivati in gran numero, condividono la gioia dei giocatori scesi in campo e sperano in un domani migliore.

   Empedoclina seconda classificata

P. Empedocle, 29 Aprile 2019

Alla fine del campionato di Prima Categoria, dove arriva prima il Piazza Armerina (59 p.), l'Empedoclina è seconda con 55 punti ed effettuerà i play-off.

   Marco Ferrera

Agrigento, 01 Luglio 2018

Marco Ferrera muore in un incidente stradale il giorno del suo trentottesimo compleanno. ( Non riesco a scrivere nessun commento.)

   Il calcio agrigentino piange Pietro Delfino

Agrigento, 06 Maggio 2018

E’ stato come un fulmine a ciel sereno, quasi non si voleva credere alla tremenda notizia che circolava in tarda mattinata. Purtroppo era vero, la prematura scomparsa di Pietro Delfino era certezza. Si rimane inermi e increduli e si pensa subito all’ultima volta che ci siamo incontrati e scambiato un sorriso e due parole di complicità parlando dell’ancora breve condizione di pensionati Enel che ci aveva reso più liberi e tranquilli. I pensieri adesso vanno ai tempi dell’Empedoclina, società gloriosa di calcio alla quale lui aveva dato contributo esemplare prima da giocatore negli anni settanta, poi da allenatore e successivamente come Direttore Sportivo, quando il Presidente Speranza ne utilizza i suoi meriti di competente e capace uomo di sport, riportandone risultati lusinghieri. In questi ultimi anni viveva ancora nello sport e per lo sport, avendo incarico di Dirigente responsabile nella Rappresentativa provinciale con la squadra dei “Giovanissimi” della FIGC di Agrigento. Da una vecchia scheda redatta dopo una sua intervista nel sito dell’Empedoclina, prendo nota della sua data di nascita: Agrigento 20 aprile 1952. Addio Pietro, ci hai lasciato un buon ricordo.

   L'incontro tra ex calciatori

Cerda, 05 maggio 2018

Si sono ritrovati a pranzare con altri ex colleghi dell'Enel in una giornata di relax "vecchi" amici ed ex giocatori dell'Empedoclina. Con Leonardo Rosapinta (cognato di Costa) c'erano anche Franco Gangarossa, Franco Cipolla e Mimmo Muratore.

   Il ritorno di Angelo Lo Scalzo a Porto Empedocle

Porto Empedocle, 21 Agosto 2017

Che cosa è stata la Società di calcio Empedoclina? Me lo chiedo oggi, quando avvenimenti come quelli che ho avuto la fortuna di vivere mi fanno pensare che il mondo del calcio non è solo quello di preparare ogni anno una rosa di giocatori per partecipare a un campionato in una categoria di dilettanti. Il mondo del calcio vive anche di sentimenti, di affetti e ricordi. Grazie al sig. Lo Scalzo, che quasi cinquanta anni fa giocò due campionati nell’Empedoclina e avendo avuto l’opportunità di conoscere il sito internet dove si possono leggere tutte le gioie e le passioni dell’Empedoclina, contattandomi, con mio piacere, mi incaricava di organizzare un incontro con i suoi ex compagni di calcio, trascinato da un sentimento di nostalgia, ma nello stesso tempo volendo incontrare dopo tanto tempo coloro che in gioventù avevano trascorso parte dei lori anni vivendo lo sport.
Così, giorno ventuno agosto alle ore dieci appuntamento sotto la Torre Carlo V all’ingresso del porto. Arrivo con qualche minuto di anticipo e trovo questo signore che si guarda intorno alla ricerca di qualcuno. Mi avvicino e facendomi riconoscere inizia un cordiale dialogo che viene interrotto quando alla spicciolata ad uno ad uno arrivano Giuseppe Todaro, Giuseppe Santamaria e Salvatore Sanfilippo. Dopo la prime emozioni e uno scambio di curiosità, ci avviamo presso un bar vicino al porto, dove dopo una breve attesa ci raggiunge anche Giancarlo Carusino.
Si parla del più e del meno davanti a una bibita fresca o un caffè e non si può fare a meno di parlare di calcio, facendo un parallelismo fra quello di ieri e quello di oggi, dove comanda il dio denaro. Successivamente ci spostiamo in casa del sig. Sciangula. Don Pepè ci sta aspettando. Appena attraversato il breve tragitto dal cancello esterno alla porta d’ingresso ci aspettano la moglie e il figlio Lello che fanno gli onori di casa. Quando don Pepè ci raggiunge nel salone, riconosce subito Angelo Lo Scalzo. I due si lasciano andare in un commosso e lungo abbraccio. L’emozione prende un po’ tutti i presenti e don Pepè abbraccia me e Totò Sanfilippo che ha ritenuto opportuno essere presente in questo incontro.
Il tempo trascorre facendo muovere le lancette dei ricordi avanti e indietro condendo di aneddoti passati una realtà che è palesemente di persone anziane che non hanno perso le qualità come il rispetto e l’amicizia, che oggi raramente ritroviamo nella nostra società dove tutto si basa sull’interesse individuale. Nel ricordare uno dei più forti giocatori che hanno vestito la maglia granata, don Pepè prende la parola e nel salone tutti facciamo silenzio ascoltando le sue parole.
Parla di Riccardo Filippazzo e dice: - Bertoglio della Fiorentina, dopo un allenamento, mi chiese due giocatori: Andrea Milazzo e Riccardo Filippazzo il quale aveva appena sedici anni. Quando tutti andarono via, volle vedere calciare Riccardo, che possedeva un rito fenomenale. Bene, alla fine lo presero alla Fiorentina, ma dopo quindici giorni il solito Bertoglio mi telefona perché Riccardo non si trova più. Stupito faccio le mie ricerche e vengo a sapere che Filippazzo “sinni fuì” con l’attuale moglie. Lo convinco successivamente a far ritorno a Firenze, ci riesco, ma la Fiorentina lo manda a giocare con il Viareggio in prestito. Qui viene squalificato per due turni e decide di lasciare tutto e far ritorno in Sicilia.
Quando ci alziamo per i saluti, ancora un filo di malinconia ci unisce e poi che tenerezza la figura di don Pepè Sciangula che saluta a braccia levate davanti all’uscio di casa. (F.L.)

   Lettera di Angelo Lo Scalzo

Pollenza, 19 Giugno 2017

Pregiatissimo Dottor Lazzara,
l’altro ieri, ma potrei dire, molti anni dopo, come era accaduto al colonnello Aureliano Buendia nel celeberrimo “Cent’anni di Solitudine”, mi sono ricordato che tanto, tanto tempo fa avevo avuto il privilegio di giocare nell’Empedoclina sicché, colto dal desiderio di trovare qualcosa in proposito, mi sono messo a cercare su Internet e immediatamente ho scoperto, nel suo straordinario sito, la “Storia dell’Empedoclina”. Subito ho iniziato a leggere, e man mano che sono andato avanti nella lettura, interrotta solamente dalle ricerche per trovare conferme nelle foto, devo confessarLe che non poca emozione mi ha pervaso guardando quei volti tanto cari dei miei antichi compagni con i quali ho trascorso, seppure breve, quello che è stato il periodo più bello e spensierato della mia vita. Giustamente Lei si chiederà chi sono ed io subito glielo dico.
Sono Angelo Lo Scalzo, ho già compiuto settantuno anni ed ho giocato nell’Empedoclina nei campionati 64 – 65 e 65 – 66. Poi, abbandonai il calcio perché le vicende della mia vita mi condussero altrove e, specificatamente, a Roma dove, ventenne, nell’ottobre del ’66, entrai nella disciolta Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, rimanendo in Polizia fino al 2011, anno in cui sono stato collocato in quiescenza. Ho avuto come compagno di scuola Pasquale Lo Presti, eccellente mezzo sinistro, bravo studente, soprattutto in ragioneria, che rammento con tanto affetto e che sono certo, si ricorderà di me.
Mi permetta di dirLe che considero mitica la squadra in cui ho militato e questo per le non comuni qualità sportive e umane dei calcatori che la componevano e pur anche perché quella fase è coincisa con uno dei periodi più aurei dell’Empedoclina. Almeno di quella fase che mi è dato di conoscere. Mimmo Forte, Costa, Lo Scalzo, Sanfilippo, Curto, Tararà, Alletto, Carta, Pasquale Forte, Miceli, Santamaria, Camera….. Mimmo e Pasquale. Due “giganti” del calcio, bravi quanto taciturni, riservati e discreti, ma sempre amici veri e disponibili. In verità, di chiacchieroni, in quella squadra non è che ve ne fossero molti. Costa e Santamaria, due colonne, su cui poter contare per qualsiasi cosa. Forse il più loquace era il talentuoso Miceli, ma era l’unico.
Sanfilippo era l’allenatore in seconda in campo e quando il grande Armando Carta rimproverava qualcuno, egli aveva sempre una parola di conforto e poi di incoraggiamento. Tararà, un coraggioso che praticava un calcio, diciamo, “temerario”, era pure il responsabile del nuovo stadio alla cui inaugurazione io fui presente. E poi Alletto, che aveva nella velocità e nel suo costante buonumore le sue migliori qualità. E Armando Carta, il nostro grande calciatore-allenatore, severo dispensatore di rimproveri ma anche di lodi al termine delle partite vinte. E di partite all’epoca ne vincemmo tante. Quella che più di tutte mi è rimasta particolarmente impressa è stata quella di ritorno col Licata, vinta a Porto Empedocle nel nuovo Stadio per sette a uno. La partita d’andata, pareggiata per uno a uno, era stata una autentica battaglia in cui molti di noi furono malmenati per tutti i novanta minuti. E si verificò una cosa mai vista nel calcio. Io, che ero picchiato in continuazione da un energumeno che sapeva molto poco di calcio ma molto di pugni, fui espulso alla fine del primo tempo per un fallo di reazione ma, incredibilmente fui richiamato e riammesso nel secondo tempo! Angelo Curto ed Enzo Camera. Grande centromediano (si chiamavano così all’epoca) il primo, veloce ed eccellente colpitore di testa, aveva grande visione di gioco e senso della posizione. Velocissima mancina ala sinistra il secondo, era un formidabile dribblatore ed aveva un tiro potentissimo.
E poi il Signor Sciangula, l’anima dell’Empedoclina e Oreste Monreale, che ho visto giocare e che sicuramente sarebbe diventato un grande se non si fosse ritirato all’improvviso, senza una spiegazione. La lettura dei suoi scritti mi ha permesso di ritornare indietro nel tempo e mi ha fatto, con non poca nostalgia, risentire giovane. Ed ho ripensato alle trasferte quando, pigiati in cinque dentro una macchina si raggiungevano, magari dopo più di tre ore di viaggio, paesi come Palagonia e, una volta arrivati, si giocava e poi si ripartiva subito, contenti di aver vinto. Con grande tristezza ho appreso della dipartita di Mimmo Forte e di Tararà; ma questo è un appuntamento al quale nessuno può manancare.
La ringrazio, Dottor Lazzara, per la pazienza che ha avuto nel leggermi e soprattutto per avermi donato questo viaggio a ritroso nel tempo, ove ho ritrovato la mia terra e i miei amici come se non li avessi mai lasciati perché, come dice Isabella Allende, “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”.
Con grande considerazione

Angelo Lo Scalzo

   Intervistato Giuseppe Santamaria

(novembre 2016) Dalla rivista sportiva: Calcio Illustrato n.182 nell'edizione siciliana del Novembre 2016,
troviamo un'intervista a Giuseppe Santamaria dal titolo "Cuore Granata".

   Empedoclina calcio promossa in Prima categoria

(13 marzo 2016) Con due giornate di anticipo l'Empedoclina è promossa nel campionato di Prima categoria.
Il presidente Di Stefano coerentemente fa osservare che dopo l'euforia del salto di categoria adesso si deve pensare a risolvere gli innumerevoli problemi, primo di tutti quello dello stadio comunale V. Collura.

   E' morto Gaetano Ferrigno

(20 febbraio 2016) E' morto Gaetano Ferrigno ex presidente dell'Empedoclina in carica dal 1990 al 1992.
Grande appassionato del calcio locale e persona squisita. Lo ricordiamo con affetto.

   Addio a Giuseppe Speranza

(09 novembre 2015) Quando scomparve U.S.D. Empedoclina, un giorno trovandomi a parlare con Luzzu Speranza, riferendosi al sito mi chiese di che cosa adesso avrei scritto in queste pagine. Risposi semplicemente che c’è sempre qualcosa da scrivere, ma al quel tempo mai mi sarei potuto immaginare di scrivere oggi della morte del “Presidente operaio” come lo chiamavo io.
Era modesto, molto tirato nelle spese ma ha saputo per tanti anni portare avanti a sacrifici sia la “prima squadra” che il settore giovanile con la Scuola calcio. Riuscì a salvare dalla radiazione la società in più di una occasione con la teoria dei piccoli passi e del sapersi accontentare. Gioì molto delle promozioni e dei vari obbiettivi raggiunti ma poi con i vari eventi succeduti si dovette arrendere. Come si è arreso oggi a un avversario che non conosce pietà, il male spietato. Abbiamo tanti ricordi, qualcuno già ce lo stiamo tramandando, non ti dimenticheremo Lu.

   EMPEDOCLINA CALCIO.

(03 ottobre 2015) L'Empedoclina si è presemtata alla stampa. Sabato mattina al "Madison" la socità che militerà nel campionato di seconda categoria il Presidente Giuseppe Di Stefano il D.S. Antonio La Licata con l'Allenatore Alessandro Termini e altri dirigenti hanno pianificato il percorso da intraprendere. Questa la rosa (poi definitiva) dei giocatori:
(portieri: Schembri - Giacone) - Piazza - Giuseppe Granone - Davide Moscato - Ignazio Urso - Damiano Lentini - Marco Ferrera - Giuseppe Contino - Gianluca Traina - Siragusa - Marco Prato - Giuseppe La Porta - Calogero Pagano - Sacco - Calogero Abate - Ernesto Lo Presti - Famà Zeus - Giarrizzo - Indelicato - Santamaria - Paolo Portera - Termini - Salamone

   Crolla il muro di cinta dello stadio.

(06 novembre 2014) A causa maltempo crolla un parte del muro di recinzione dello stadio.

   Salvatore ha scritto da Lampedusa.

(07 dicembre 2012) Ciao Francesco sono Salvatore Belviso da Lampedusa, volevo dire grazie all’ autore di tutte queste foto indimenticabili che mi hanno colpito nel profondo cuore. Tu non so se sai chi sono io, forse si forse no. Per tanti anni io sono cresciuto nella società Empedoclina, la seguivo ovunque da per tutto. Quante battaglie e liti abbiamo fatto. Sono andato indietro nel tempo vedendo le foto, non mi sembrava vero di quel passato e mi sono molto emozionato e sinceramente mi sono pure uscite le lacrime. Se non mi conosci mi puoi dire: ma chi è questo grande tifoso ? Con la grande voce che avevo invogliavo tutti a gridare Empedoclina ! Empedoclina! Super tifoso e capo ultras; quante battaglie e striscioni e bandiere, tamburi e cori. Eravamo pazzi, anni belli e pieni di nostalgia e di ricordi, solo un rammarico in questa storia che si racconta, non c’è il mio ricordo a super tifoso grande tifoso Salvatore, detto Serafino ai tempi. Spero che un giorno magari possa anche io vedermi dentro questa storia bella ma triste, perche il nome del'Empedoclina non esiste più. Io mi ricordo il calcio a P Empedocle dagli anni 1965 in poi. Ora termino magari in seguito ci possiamo sentire, ma devo ringraziare l'artefice di questa storia dell’ Empedoclina, bella ed emozionante. Mi sono rivisto piccolo seppure sono passati 45 anni. Scusami per la scritta cosi così, ma spero di essermi fatto capire. Ok ciao, magari ci sentiamo. Salvatore super tifoso ciao.

   Ciao Salvatore, la tua lettera mi ha fatto molto piacere. Come te ancora tanti leggono il sito della storia dell’Empedoclina. Esaudisco subito il tuo desiderio, quello di essere citato nel ricordo della gloriosa Società. Eccoti accontentato e grazie a te per avermi dato ancora una parola in più da scrivere..

   L'EMPEDOCLINA IN SECONDA CATEGORIA.

(13 mag. 2012) L'U.S.D. Empedoclina squadra di terza categoria, vince il campionato e passa in 2^ categoria. Un plauso va a fratelli Romei per la loro caparbietà e a tutti i ragazzi per il loro impegno profuso al raggiungimento dell'inaspettato traguardo. 

  

   MIMMO FORTE.

(21 dic. 2010) Oggi, un corteo funebre formato da tante automobili che dalla zona lidi si dirigevano verso la chiesa madre di Porto Empedocle, portavano le spoglie mortali di Mimmo Forte, indimenticato portiere dell’Empedoclina anni sessanta, che un male incurabile ha portato via all’età di sessantotto anni.
Cosa dire in questo sito calcistico, più che altro il ricordo del calciatore che abbiamo ammirato (quelli che adesso abbiamo una certa età), nel rammarico di non aver visto un cordoglio scritto su manifesti murali a nome di una società di calcio che non esiste più e che nessuno prova a far ricordare.
Comunque, noi “antichi” sportivi, ricorderemo questo triste avvenimento collegandolo con la morte di un grande del calcio nazionale, come è stato Enzo Bearzot, il commissario tecnico che trionfò nel mondiale di Spagna del 1982. 

  

   PREMIO DELLA BONTA' A DON PEPE' SCIANGULA.

(22 mar. 2010) Assegnato nei locali del M.A.S.C.I. a Porto Empedocle il "premio della bontà" a Giuseppe Sciangula, che un ruolo fondamentale ha ricoperto nell'Empedoclina calcio. Appunto la motivazione è stata indirizzata alla persona che ha speso gran parte della sua vita a seguire i ragazzi del settore giovanile (e non solo) sia nelle funzioni di allenatore e dirigente, che di "genitore" all'occorrenza. Il premio, alla presenza di Don Giuseppe Gelo è stato consegnato dall' Arciprete Don Angelo Brancato. 

  

   TARARA' PIETRO.

(02 ott. 2009) Scompare all'età di settantasei anni la cara esistenza di Pietro Tararà, indimenticabile giocatore dell'Empedoclina degli anni sessanta. Ai familiari che lo hanno assistito vanno le più sentite condoglianze. Un ringraziamento per quello che, ormai nel ricordo, "Pitrinu" ha dato al calcio empedoclino.

(04 ott. 2009) Una maglia granata era poggiata sulla bara. Commossi entravano uno alla volta ex allenatori ed ex giocatori. Durante il funerale, fra gli altri erano presenti: Sanfilippo, Todaro, Santamaria, Cipolla, Sciangula e Di Stefano.


Storia paisana

Curri curri littorina
Senza nafta ne benzina
Si nun segni mio Ristagno
Iu mallagnu.

Passu longu e occhiu finu
ci piaciva puru a Beniaminu
dri cumpagni e cu Reina
putiva acchianari l'Empedoclina

Quantu scanti e sciddricuna
un piduzzu avanti l'avutru tampuna
Cincumani curriva e nun stancava
e applausi cu simpatia accucchiava

Arrivarunu i granni politicanti
cu li fasci e li cuccardi
la squatra u munti acchiana
ma un sinni sappi cchiù comu si chiama.

   UNA LETTERA DA CLAUDIO REINA.

(30 dic. 2008) Mi ha emozionato e mi ha dato un immenso piacere la lettera inviatami oggi da Reina (ex giocatore dell'Empedoclina negli anni settanta), quando è venuto a conoscenza del sito; anche perchè ritornano in mente le sensazioni di una gioventù fatta di cose semplici, ma anche di rapporti sinceri. Con il suo scritto Claudio, vuole mettersi oggi in contatto con le persone che dell'Empedoclina ricorda con affetto. Ecco che riporto un passo del suo scritto:

"Non so se questa è la sede esatta per farlo, ma indipendentemente a cosa la vita abbia riservato ad ognuno di essi, voglio salutare tutti i miei compagni di allora, ricordando in particolare lo stantuffo Marullo, l'inesauribile Hamel, l'imprendibile Cipolla, l'implacabile Prestia, l'immenso Rivellini, l'invalicabile Milazzo e tutti gli altri che adesso non cito. Un ricordo altresì particolare al "Maestro" Lucentini. Un saluto carissimo al maximo massaggiatore Sedino". "Ovviamente quando dopo trent'anni cerchi di ricordare un bel periodo per ogni persona citata, rischi di dimenticarne almeno 3. E sicuramente, di persone ne ho probabilmente dimenticate tante. Volevo citare il presidente Sessa che mi ha voluto fortissimamente nella sua squadra; il mister "Annaro", un assoluto gentiluomo , Totò Ferrigno simpaticissimo ( proprio come il suo modo di giocare), Indelicato, Barbadoro, Piraneo, e poi Festa, Bonfatto, Ciulla, Costantino, Paci e Nenè Lo Brutto, praticamente l'essenza della promozione siciliana degli anni 70".  

  

   SCRIVIAMO LE FORMAZIONI.

(30 dic. 2008) Ho inserito nel settore "Le foto", alcuni ritratti che anni fa avevo scartato ritenendoli meno "belli" in confronto ad altre foto. Oggi, dopo che è passato diverso tempo e pochissimi hanno partecipato ad arricchire questa parte visiva della storia dell'Empedoclina, mi è sembrato il caso di mettere in vetrina, tutto il materiale possibile da far conoscere; ma mi accorgo che nello scrivere le formazioni, per diversi giocatori mi sfugge il cognome o non lo conosco completamente. A chi ancora segue questo sito, chiedo quindi di aiutarmi a scrivere le formazioni mancanti, inviando le note all'indirizzo di posta elettronica di questo sito.

  

   SANFILIPPO SALVATORE.

(15 nov.2008) E' morto oggi a Porto Empedocle Sanfilippo Salvatore, ex portiere dell'Empedoclina degli anni cinquanta, aveva settantanove anni.

   HANNO SCRITTO PER L'EMPEDOCLINA.

Ancora non oso pensare al giorno che comincerà il campionato, ma proiettandomi già ad un imminente futuro, a pensarci c'è davvero da rabbrividire. Era una situazione senza sbocco, che passo dopo passo diveniva assurda, quasi surreale. Quello però che sto osservando oggi, dopo la notizia della vendita dell'Empedoclina, è il clima che si respira, a conferma della mentalità di Porto Empedocle; dove si spera e si aspetta il miracolo, un miracolo che avverrà, quando forse un giorno l'Empedoclina possa rinascere. Nessuno ha fatto nulla, nessuno ha mosso un dito, l'Empedoclina non interessava più a nessuno. La società granata che doveva festeggiare settantacinque anni di esistenza non esiste più. Solo gli Empedoclini che vivono fuori Porto Empedocle, hanno sentito più degli altri la perdita. Mi stanno arrivando delle lettere e le sto rendendo pubbliche nel sito, a testimonianza di quanto amore c'era nei confronti dei nostri ragazzi che non indosseranno più la maglia granata.

   --- (25 Ago.)--- Lettera del Rag. Giorgio Lo Presti.

Leggo e sento con grande mio rammarico menzogne a destra e manca sulla fusione della gloriosa Empedoclina ma forse e' nell'interesse ora riuscito,nel degrinare una situazione ridicola che solo un amministrazione degna della citta di pirandello poteva far nascere. caro Franco e cari sportivi empedoclini (finalmente) bisogna in tutta realta' dire le cose come stanno senza ricorrere a mezzucci vari da politici da passaggio, oppure nascondersi dietro un dito politico solo per giustificare la propria inefficienza almeno dal lato calcistico. Il Signori Sindaco sapeva a priori che le forze finanziarie dopo due anni venivano meno e che quindi l'Empedoclina rischiava di non iscriversi al campionato qualsiasi esso sia Il Signor Firetto convocava alle 13,15 di due gorgi prima il Signor Carmina il quale ribadiva alla domanda del Sindaco che per l'Empedoclina c'erano soltanto euro duecento ma che lo stesso sindaco si impegnava a trovare i fondi necessari per l'iscrizione oltre che dare il tanto atteso nulla osta per il campo sportivo cosa necessaria per la lega. Dopo avere atteso invano e cercando ripetutamente Sindaco ed Assessore(sono riuscito solo a parlare con l'impiegato Siracusa il quale mi diceva che il Sindaco era fuori sede e che quindi era impossibile conferire mi riusciva solo a dire che il sindaco aveva promesso che il campo sarebbe stato pronto per settembre ,ma questo alla lega non bastava e quindi la squadra non veniva iscritta al campionato di competenza.A questo punto dato che il termine ultimo si avvicinava si e' cercato di porre rimedio non facendo scomparire il titolo facendo la fusione con l'Atletico macalube e facendo giocare la squadra ad Aragona.Mi giova ricordare che in questi giorni ho ricevuto dal Comune di Porto Empedocle una notifica a pagare la somma di euro 250.00 per aver organizzato uno spettacolo abusivo Empedoclina Corleone ultima gara del campionato di promozione oltre il danno la beffa.Termino la presente sperando che vuoi inserirla nel sito con la speranza che chiunque possa fare un confronto inl qualsiasi parte si voglia con il sottoscritto alla presenza di chi lo voglia e possa intervenire.

   --- (03 Lugl.)--- Lettera del Sig. Mauro Lazzaro.

Con tristezza vengo a conoscenza della fine di una delle realtà calcistiche piu rappresentative della storia del calcio siciliano. Ricordo con tanta nostalgia i tempi di Don Pepè Sciangula i tanti campionati vinti: esordienti, giovanissimi, allievi, titoli Provinciali Regionali,i tanti campionati di promozione. I miei compagni, i miei amici: Fofo Policardi,Lillo Farruggia,Raimondo Filipazzo,Segio Iapicone, Tommaso Cortelli, Fofo Dimanuele,Gerlando Portelli,Fofo Siracusa e tanti altri. Ricordo lo spareggio vinto a Termini Imerese contro l'Orlandina per restare in Promozione, una sensazione unica condivisa in campo con i miei compagni amici da una vita, dalle giovanili alla prima squadra; il mitico mister Toto Sanfilippo. Ricordo Mister Annaro, un lusso per la categoria. Per tanti anni ho girovagato per le Citta, per le varie categorie. Tante volte sono stato costretto a giocare contro la squadra dove sono cresciuto. Ricordo l'emozione dello stadio pieno, il grande tifo. Una cortesia, ringrazia nel tuo sito Don Pepè, Il Maestro Sanfilippo,il Maestro Annaro, il Massagiatore Sedino e tutti quelli che nel passato hanno amato e rappresentato L'Empedoclina. Sparisce L'Empedoclina nel panorama calcistico ma nessuno potrà mai cancellare nei nostri cuori il Colore granata.

   --- (05 Lugl.)--- Lettera del Sig. Orazio Melluso.

Malgrado lungo silenzio da parte mia, ho continuato a seguire le sorti dell'Empedoclina, ed il suo ultimo commiato nel sito mi spinge a scriverLe una mia personale riflessione.
Onestamente, questa fine l'ho presagita da tempo, perche' malgrado non abito piu' a Porto Empedocle da 38 anni, come scritto nel Gattopardo, "Piu' le cose cambiano piu' rimangono lo stesso" Non e' colpa di nessuno o di tutti. Negli ultimi due anni, come avete fatto a tirare due campionati, a condizioni e disinteresse generale di tutti, eccezione fatti di pochi arditi volenterosi; e' un mistero e un atto encomiabile da parte delle ultime dirigenze.
Io mi sento come il figlio che perde il genitore affetto da grave e inguaribile malattia, triste ma risollevato che finalmente questa sofferenza sia finita, con la dignita' che si meritava. Adesso rimangono i ricordi, le memorie migliaia di aneddoti, lampi di trionfi, e bufere di dimensioni mastodontiche. Non capisco solo, la vendita del titolo, e la fusione con L'Aragona, ma a quale scopo, tanto non se ne frega nessuno. Bisogna dare dignita' al nome dell'Empedoclina, con tutto il respetto per Aragona. Forse un giorno, qualche nostro nipote, pieno di entusiasmo, rimetterebbe in moto il calcio a Porto Empedocle; personalmente, non dovrebbero piu' usare il titolo storico societario. Porto Empedocle non merita l'Empedoclina. Allora, stendiamo un penoso velo su questa gloriosa storia.

   --- (01 Lug.) --- L'U.S.D. EMPEDOCLINA NON ESISTE PIU'.

La storia non si può cancellare, non si deve cancellare.
Inizio questo mio scritto, l’ultimo dell’era U.S.D. Empedoclina, dopo una chiamata telefonica da un ex presidente che mi chiedeva se adesso, dopo la vendita del titolo della società marinara, ha più uno scopo avere in rete il sito dell’Empedoclina. Rispondevo appunto queste poche parole accennando alla storia. Il sito resterà fino a quando sarà possibile; accessibile a chi vorrà andare a dare una lettura a quello che è stata l’Empedoclina nella sua lunga storia (la seconda squadra più longeva in tutta la Sicilia). Con il mio amico Raimondo Marullo, avevamo quasi pronta una veste nuova per il sito, da esibire nel nuovo campionato, adesso non serve più.
Sono entrato a far parte di questa società, prima come collaboratore della scuola calcio, successivamente come segretario e allenatore, passando poi dopo dodici anni a divenire dirigente della società e alla fine dello scorso campionato a concludere la mia passione – amore per la squadra granata, nella funzione di segretario. In tutti questi anni, non ho mai concesso il mio contributo per un riscontro economico che ne traesse rendimento e mio tornaconto, anzi. Il mondo del calcio, anche quello minore, quello dilettantistico, per alcune categorie vive subordinato alla situazione economica di tutti gli interessati. Il mio impegno è stato sempre costante nel tempo, al fine di sostenere una società che portavo nel cuore fin da ragazzo.
Dal prossimo campionato 2008 – 2009, non vedremo più attaccati ai muri gli avvisi che ci informeranno del prossimo incontro casalingo dell’Empedoclina; non si prepareranno più le divise granata, i cartellini, le distinte. Non avremo più l’ansia della trasferta, la partita difficile da andare a disputare lontano dalle mura amiche. Adesso si, Porto Empedocle potrà vivere dei ricordi di tempi passati, quando al “Collura” giocava l’Empedoclina. Sarà l’Empedoclina di quelli che ancora possono dire: - anche io ne facevo parte e poi si dirà: - come mai non si è potuto fare nulla per salvarla?
Negli ultimi mesi c’erano state tante avvisaglie, tanti nodi da sciogliere. Una società divenuta impotente alle necessità di affrontare ancora un campionato in emergenza. Uno stadio abbandonato alla propria sorte, senza agibilità a poter ospitare spettatori sugli spalti. Un terreno di gioco divenuto un campo minato per l'incolumità dei giocatori, pieno di buche e avvallamenti divenuti ormai incolmabili. Le sterpaglie che hanno preso il sopravvento e dall’alto delle torri faro ormai quasi del tutto spente al collasso, al lumicino, come hanno lasciato lo stadio le varie amministrazioni comunali che negli ultimi anni si sono succedute.

   L'EMPEDOCLINA COMPIE SETTANTACINQUE ANNI.

Per la squadra di calcio della nostra cittadina, proprio in questi giorni si dovrebbe ricordare che compie settantacinque anni dalla sua fondazione, una ricorrenza che sta passando inosservata non per volere dell'attuale dirigenza, ma per le vicissitudini che stanno caratterizzando questo periodo poco felice per i colori granata.
Come ricordiamo, dopo aver rischiato di scomparire calcisticamente, l'Empedoclina in questo trascorso campionato, è riuscita ad evitare la retrocessione diretta. Nella gara di spareggio contro il Raffadali, viene retrocessa nel campionato di Prima Categoria. C'è comunque una possibilità di salvare la categoria, inoltrando alla F.I.G.C. richiesta di "ripescaggio", che però è vincolata dall'agilbilità dello stadio, che attualmente non c'è. Per effettuare quindi una credibile programmazione, bisogna avere concretamente tutte le carte in regola.

03 mag. '08     RAFFADALI - EMPEDOCLINA 3 - 1

GARA di PLAY OUT PROMOZIONE

RAFFADALI
Rizzuto, Lo Pilato, Vinci, Casalicchio, Pezzino, Butticè, Arrigo (47° s.t. Lattuca), Termini, Strano (20° s.t. Zambito), Catalabiano (42° s.t. Lombardo), Di Cara. Allenat. Catalano

EMPEDOCLINA
Trupia Giovanni, La Porta (1° s.t. Rao), Moscato Davide, Scaletta, Portera, Trupia Giuseppe, Abate (8° s.t. Mercante), Lo Presti (24° s.t. Fiorilli), Pagano, Moscato Giuseppe, Lo Bue. Allenat. Filippazzo

ARBITRO: Certa di Marsala

RETI : p.t. 8° Strano (R), 18° Calatabiano, 48° Moscato Giuseppe (R). s.t. 9° Di Cara.

Favara.
Sul neutro di Favara crollano i sogni di vittoria per una giovane Empedoclina, che perde il confronto con il Raffadali di Peppe Catalano. Seconda retrocessione in due campionati, portano la squadra di Porto Empedocle dall' Eccellenza alla Prima Categoria. Volendo analizzare l’andamento della gara, c’è da dire che i ragazzi del presidente Lo Presti, dovevano effettuare un' impresa, perché la vittoria sul Raffadali era l’unica alternativa per la salvezza. Ed è bastata all’ottavo minuto una ingenua concessione del fallo da rigore del sig. Certa, che non concede la punizione alla difesa empedoclina, abboccando alla furbesca caduta dell’attaccante raffadalese, che aveva prima strattonato il giocatore La Porta, a spianare la strada alla squadra di Catalano, che di certo non aveva bisogno di regali. Un episodio che cambia completamente il volto della gara, che si giocava sugli stimoli e le emozioni. Per quanto siano validi i giovani giocatori del mister Filippazzo, non hanno certo l’esperienza e la “cattiveria” degli avversari. Riescono comunque a riaprire la gara alla fine del primo tempo, quando per un netto fallo di mano di Pezzino, Moscato Giuseppe, realizza la rete della speranza. Un inesorabile contropiede del Raffadali nel secondo tempo, mette però la parola fine al discorso salvezza, con la terza realizzazione.

Al termine di questo campionato, prima di ogni altra parola, un grande ringraziamento deve andare a tutti i giocatori, dal primo all’ultimo, che in questa stagione, hanno giocato e lottato senza risparmio per l’Empedoclina. Ai dirigenti e collaboratori, all’allenatore, che con sacrificio, si sono adoperati per portare a termine una stagione con solo l’orgoglio di presentarsi in tutti i campi di calcio, giocare con onore, anche se spesse volte perdenti, ma portando avanti il vessillo di una Società che ormai sembra non interessare più a nessuno.

In provincia, quest’anno sono fioriti campi in erba come quello di Raffadali, Favara e a breve di Cianciana; strutture rimesse a nuovo dalle locali amministrazioni. A Porto Empedocle si aspetta dallo scorso anno, una struttura che abbia il minimo indispensabile per poter vedere una Empedoclina giocare alla presenza del calore dei propri sostenitori, anche su un fondo in terra battuta, ma che ci sia.

20 apr. '08     EMPEDOCLINA - CORLEONE 2 - 1

EMPEDOCLINA
Trupia Giovanni, La Porta, Moscato Davide, Trupia Giuseppe, Portera, Piazza (12° s.t. Lo Presti), Mercante (32° p.t. Rao), Abate, Pagano (21° s.t. Scaletta), Moscato Giuseppe, Lo Bue.

CORLEONE
Nasca, Orlando, Pecorella, Di Gregorio, Venezia Salvatore, Madonia, Mondello, Noto (8° s.t. Rio), Casciaro (31° s.t. Venezia Antonino), Li Castri. Perrone (18° p.t. Governali).

ARBITRO: Tilaro di Enna. Collab. Peluso e Agosta.

RETI : S.t. 18° Pagano, 29° Casciaro, 45° Moscato Giuseppe.

Porto Empedocle.
La società nelle ultime settimane, si era messa davanti come prospettiva un obbiettivo minimo, quello di non finire negli ultimi due posti in classifica; quelli che danno la retrocessione diretta. Era l’obbiettivo minimo ormai da raggiungere. Con la vittoria odierna, l’Empedoclina può festeggiare, si perché, ormai la conquista dei tre punti era un sogno che non capitava da tanto tempo e comunque ci si è arrivati quando già l’arbitro, l’ottimo Tilaro di Enna, aveva indicato i minuti di recupero. Una vittoria sofferta e fortunosa, perché il portiere ospite Nasca, già infortunato, sul tiro di Moscato scivola e non riesce a recuperare un pallone calciato più che altro ormai dalla disperazione che per la convinzione. Una rete che mette la felicità nei cuori dei giocatori empedoclini, ma “distrugge” la buona prestazione che avevano fatto gli ospiti, che anche con un pari si sarebbero salvati.

Un primo tempo nella perfetta parità, mette in evidenza il solito problema della squadra del presidente Lo Presti, quello di non tramutare in rete le azioni concretizzate in area avversaria. La ripresa vede una Empedoclina più caparbia, dopo due occasioni da rete mancate per un niente, riesce a passare in vantaggio con Pagano, che mette alle spalle del portiere un delizioso invito di Lo Bue. E’ felicità, ma dura poco. Il Corleone sul secondo tiro in porta nell’arco dell’intera gara, realizza la rete del pari con un gran tiro che si va ad insaccare vicino al palo lontano del portiere Trupia. L’infortunio di Mercante nel primo tempo e il calo fisico per lo sforzo intrapreso, non lasciano presagire nulla di buono, ma questa volta la dea bendata è con la squadra granata, si vince e si festeggia. Nota di merito per Lo Bue che su tutti ha dato tutto se stesso fino alla fine, anche quando le gambe erano diventate due pezzi di legno per la fatica; mentre da parte ospite la costanza di Di Gregorio, ha messo ordine al centrocampo facendo un buon filtro.

Adesso andiamo a giocarci questo play out con il Raffadali, ancora una volta con un solo risultato a disposizione, la vittoria.


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    20-apr.- 08




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